CRITERI DI SCELTA DELLE VIE DI SOMMINISTRAZIONE DEGLI ANALGESICI OPPIOIDI

 

dott.ssa A. DE LUCA, dott.ssa F. VIGNOTTO

UNITA’ OPERATIVA DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE

Primario prof. M. MARITANO

AZIENDA OSPEDALIERA S. GIOVANNI BATTISTA di TORINO

 

 

 

 

La valutazione dell’efficacia della terapia antalgica è fornita dalla :

Ø        efficacia nel controllo del dolore nel tempo,

Ø        riduzione, per quanto possibile, degli effetti collaterali indesiderati.

 

La risposta clinica agli analgesici oppioidi dipende da alcune variabili farmacologiche (biofarmaceutiche, farmacocinetiche, farmacodinamiche), le quali non sono, tuttavia, oggetto della presente trattazione. E’, invece, qui opportuno focalizzare l’attenzione sulla validità del risultato clinico ottenuto, che dipende fondamentalmente dalle scelte operate dal medico a livello di:

Ø        molecola,

Ø        preparazione del farmaco

Ø        via di somministrazione

Ø        posologia,

 

Nel determinare un’adeguata concentrazione di farmaco disponibile per l’azione analgesica rivestono particolare importanza:

Ø        la forma farmaceutica,

Ø        le vie di somministrazione,

Ø        le modalità di somministrazione,

Ø        la velocità con la quale il farmaco si rende disponibile,

 

Nella tabella 1 vengono riportate gli oppioidi più in uso reperibili, o come preparazione officinale, o magistrale e le varie vie di somministrazione utilizzabili:

 


tab. 1

OPPIOIDE

FORMA FARMACEUTICA

VIA DI SOMMINISTRAZIONE

Codeina

Gocce, cialde

Orale

Codeina + Paracetamolo

Compresse, granulare,

supposte

Orale

rettale

 

Tramadolo

Capsule, compresse SR, gocce

Fiale

supposte

Orale

 

e.v., i.m, s.c.

rettale

Destropropossifene

Confetti

supposte

Orale

Rettale

Ossicodone + Paracetamolo

Cialde, capsule

Orale

Buprenorfina

Compresse

Fiale

Sub-linguale

e.v., i.m., s.c.

 

Morfina

Compresse SR, capsule SR, soluzione

fiale

Orale

 

e.v., i.m., s.c. spinale

Metadone

Soluzione

Fiale

Orale

e.v., i.m.

Fentanyl

Cerotto

Flaconi

Trans-dermica

e.v. s.c. spinale

 

 

            Le varie modalità di somministrazione presentano precipue indicazioni, vantaggi e controindicazioni, che verranno, qui di seguito, descritte.

 

1.       VIA ORALE

Il trattamento con analgesioci oppioidi per via orale è quello raccomandato per

il controllo del dolore di intensità da moderata a severa.

            La somministrazione per questa via si dimostra, infatti, in molte situazioni efficace, sicura, semplice (per    quanto riguarda la sua assunzione), ben tollerata e a basso costo.

            la praticità d’uso di preparazioni di morfina a lento rilascio, che consentono somministrazioni ad intervalli di 8-12 ore, ha ridotto notevolmente la prescrizione di soluzioni orali, che necessitano somministrazioni ogni 4 ore. Il loro utilizzo viene raccomandato soprattutto per il mantenimento di un’adeguta analgesia una volta raggiunto  il dosaggio efficace giornaliero di oppioide. Inoltre, mantiene concentrazioni plasmatiche più stabili, evitando i picchi e riducendo, in tal modo, i rischi di effetti collaterali.

            Le cause che più frequentemente richiedono la sospensione della via orale sono correlate alle condizioni cliniche del paziente, alla presenza di importanti effetti collaterali, alla necessità di somministrare, attraverso questa via, dosi molto elevate di farmaco, che ne rendono meno agevole e più onerosa l’assunzione.

 

 

2.       VIA RETTALE

la  via rettale, per la somministrazione di analgesici, offre il vantaggio di non

essere invasiva; tuttavia, la biodisponibilità del farmaco dipende da molteplici condizioni locali (stipsi, diarrea, presenza di feci, flogosi), che ne condizionano l’assorbimento. Da non sottovalutare la scarsa accettazione del paziente a ripetute somministrazioni giornaliere attraverso questa via e la possibilità che un uso prolungato possa determinare una scarsa tollerabilità locale.

            De Conno e coll. (International Journal of Pain Therapy – Vol 4 (N° 3/4)– pagg 157/170 - 1994)suggeriscono l’uso di dosi aggiuntive di morfina in soluzioni acquose introdotte in capsule di gelatina dura idrosolubile o sotto forma di microclismi in pazienti in trattamento, ormai cronico, con morfina orale o parenterale.

 

3.       VIA TRANSMUCOSA

Vengono utilizzate le mucose orali ( sub-linguale, buccale, gengivale).

La permeabilità dei farmaci è più alta nell’area sub-linguale e più bassa a livello

gengivale (Patt R. – Cancer Pain – pagg 171/2– Philadelphia, 1993).

            Un peculiare vantaggio di questa via è costituito dal fatto che il farmaco passa direttamente nel circolo sistemico, evitando il “first pass” epatico.     Da preferire, comunque, l’utilizzazione di compresse, piuttosto che fluidi in modo da evitare la diffusione attraverso la cavità orale con possibilità di deglutizione o dispersione all’esterno.

            Allo stato attuale vi sono ancora pochi studi circa l’effettiva efficacia clinica della morfina così somministrata, mentre sembrano di sicura efficacia la buprenorfina, il fentanyl e il metadone, pur tenendo conto delle variabili individuali, che rendono imprevedibile la disponibiltà del farmaco.

 

4.       VIA INTRAMUSCOLARE

E’ la via seguita fino  a qualche tempo fa. Attualmente è stata abbandonata,

dando la preferenza ad altre vie di somministrazione, soprattutto per trattamenti di lunga durata.

            Può essere utilizzata, per dolori acuti, quando l’accesso venoso è difficoltoso.

 

5.       VIA ENDOVENOSA

La via endovenosa permette un assorbimento sistemico completo e  il

conseguimento di un livello di analgesia in breve tempo.

            La somministrazione di oppioidi, a boli singoli o ripetuti  è la metodica tra le più efficaci per il controllo del dolore acuto, mentre per il dolore cronico, che necessita di un trattamento di lunga durata, è prevista un’infusione continua di farmaco attraverso un catetere venoso centrale  a lunga permanenza.

            La scelta di un farmaco per l’infusione continua endovenosa dipende dal trattamento analgesico precedente e dalle caratteristiche farmacocinetiche dell’oppioide utilizzato. In particolare dalla sua emivita plasmatica.

            Dall’inizio della terapia è necessario un tempo pari a 4-5 volte quello dell’emivita plasmatica per raggiungere lo steady-state e la stabilizzazione dell’effetto antalgico.

            Ed è per questo che, utilizzando oppioidi a lunga emivita plasmatica, si può incorrere all rischio  di un’analgesia inadeguata, durante i primi giorni del trattamento, e una tossicità ritardata, a meno di non ricorrere ad adeguamenti della posologia.

 

6.       VIA SOTTOCUTANEA

Viene utilizzata in alternativa alla via orale. I farmaci possono essere

somministrati a boli singoli intermittenti o in infusione continua mediante pompe elastomeriche o elettromeccaniche.

L’infusione dei farmaci viene effettuata mediante aghi a farfalla di calibro sottile (23-25 G) posizionati nel tessuto sottocutanea della regione toracica o addominale

Nella tabella 2 vengono riportati le indicazioni, i vantaggi e le complicanze relative a questa via di somministrazione.

 

tab. 2

Caratteristiche dell’infusione continua sotttocutanea di analgesici

 

Indicazioni

Controllo del dolore da moderato a intenso

Nausea, vomito,

disfagia,

alterazione della coscienza, controindicazioni alla via orale

 

 

 

 

Vantaggi

Evita frequenti iniezioni

Vantaggi per:

Ø        Paziente

Ø        Infermiere

Ø        Familiari

Evita variazioni della concentrazione plasmatica

Analgesia più stabile

Minore nausea, vomito, sedazione

Richiede dispositivi portatili

Maggiore comfort

Maggiore libertà dei movimenti

Adatta per trattamenti domiciliari

Sicurezza della somministrazione

Non necessita di personale esperto

 

Complicanze

Irritazione cutanea

Bisogna cambiare regolarmente il sito di iniezione

Infiltrazionedel sito di iniezione,

fuoriuscita del farmaco

Evitabile con volumi < 1 ml/h

           

I fattori coinvolti nell’assorbimento dei farmaci per via sottocutanea sono elencati nella tabella 3.

 

tab. 3

Fattori coinvolti nell’assorbimento dei farmaci somministrati per via sottocutanea

Caratteristiche fisico-chimiche della sostanza iniettata

 

Diffusione locale del farmaco

Volume iniettato, concentrazione, peso molecolare, pH locale, superficie esposta

Regione anatomica e condizioni dei tessuti

Esiti di radioterapia, fibrosi post-iniettiva

Fattori biologici

Flusso ematico/linfatico, edema, età

Fattori infiammatori locali

Relativi a farmaci che provocano la formazione di microcristalli

(da De Conno e coll.: International Journal of Pain Therapy – Vol 4 (N° 3/4)– pagg 157/170 – 1994).

Da ciò si deduce che la via sottocutanea è efficace, sicura e può essere utilizzata per trattamenti analgesici domiciliari di lunga durata.

 

7.       VIA SPINALE

I farmaci somministrati per via spinale controllano sia il dolore tissutale (muscolo-scheletrico, viscerale), che quello neurogeno-radicolare.

Producendo un’analgesia controllabile per topografia ed estensione, è un’importante misura per fronteggiare sindromi dolorose particolarmente intense, per le quali le altre vie risultano o poco efficaci, o gravate da effetti collaterali, o che richiedono elevati dosaggi di oppioidi.

Gli analgesici oppioidi possono essere, con questa via, associati ad anestetici locali e cortisonici (prevalentemente utilizzando la via peridurale).

Per dolori cronici, che richiedono terapie prolungate, la somministrazione può prevedere la modalità per infusione continua, o intermittente, attraverso appositi cateteri collegati a porth o reservoir sottocutanei.

I vantaggi, gli svantaggi e le controindicazioni, propri per questa via di somministrazione, sono elencati nella tabella 5

 


tab. 5

Vantaggi

Svantaggi ed effetti collaterali

Controindicazioni

Uso di dosaggi inferiori

 

Legati alla procedura

 

Anestesia,

emorragia,

infezione,

costo del materiale utilizzato

Turbe della coagulazione

Setticemia

Infezione cutanee localizzate al sito di iniezione

Interazione con i recettori spinali

Legati all’analgesico

Prurito,

ritenzione urinaria, stipsi

Meno effetti collaterali centrali e sistemici

 

 

 

Legati al catetere

Ostruzione del catetere

Dislocazione

Scollegamento dei vari elementi

Infezione

Perdita di liquor

Dolori radicolari (peridulare)

Non deficit neurologici secondari a procedure neuroablative o blocchi anestetici
Controllo di dolori non altrimenti trattabili

 

 

Per concludere questo paragrafo, si accenna alla via di somministrazione intracerebrale di morfina, una metodica utilizzata raramente in selezionati pazienti oncologici  in fase avanzata di malattia, Richiede il posizionamento di un catetere nel corno frontale del ventricolo laterale collegato ad un reservoir posto in una tasca sottocutanea subgaleale.

 

            Occorre ricordare che, per quanto riguarda la somministrazione in perfusione continua di oppioidi per via endovenosa, sottocutanea e spinale, è necessario somministrare un bolo, cosiddetto di carico, all’inizio del trattamento, allo scopo di ridurre il tempo di raggiungimento dello steady-state, indipendente dalla dose assoluta o dalla via di somministrazione, ma correlato alle caratteristiche farmacocinetiche,  dell’oppioide utilizzato.

 

8.       VIA TRANSDERMICA

Per questa via vengono utilizzati sistemi (cerotti) che permettono un rilascio

continuo delfarmaco attraverso la cute a dosi e tempi preordinati.

            Poiché è necessario che i farmaci somministrati abbiano una potenza analgesica sufficiente per essere incorporati in minima quantità nel serbatoio del sistema, attualmente l’unico oppioide utilizzato è il fentanyl, che è 75 volte più potente della morfina.

            Il sistema “fentanyl transdermico”  permette il rilascio sistemico continuo del farmaco per un periodo di 72 ore. La velocità di rilascio è relativamente costante e dipende dalla diffusibilità attraverso gli strati epidermici e dalle caratteristiche dell’apposita membrana del cerotto.

            L’assorbimento varia in rapporto a molteplici fattori (tabella 4)

 

tab. 4

Fattori che influenzano l’assorbimento transdermico

Ø        Integrità della cute

Ø        Flogosi cutanea

Ø        Età del paziente

Ø        Differenze etniche

Ø        Differenze della permeabilità cutanea nelle varie regioni del corpo (nel caso del fentanyl, tuttavia, non è importante, in quanto possiede una diffusibibilità attarverso la cute più lenta di quella permessa dal flusso ematico locale.

 

E’ una via di somministrazione efficace, vantaggiosa, soprattutto per i bambini e per tutti quei pazienti, i quali non possono assumere farmaci per via orale.

E’ una metodica non invasiva. Tuttavia, non è indicata all’inizio della terapia analgesica, quando, cioè non è ancora stabilito il dosaggio giornaliero, in quanto sono necessarie  circa 15 ore per ottenere una concentrazione plasmatica adeguata. Allo stesso modo, non sono possibili aggiustamenti rapidi della posologia e la sua sostituzione con altri farmaci deve avvenire in modo graduale. Sono infatti necessarie almeno 17 ore affinchè la concentrazione plasmatica di fentanyl si riduca del 50%.

 

 

8. VIA INALATORIA

                attraverso questa via, la quantità di oppioide inalato che raggiunge la mucosa delle vie aeree è variabile: infatti una percentuale significativa viene assorbita dalla mucosa orale e, dal tratto gastroenterico, in seguito alla deglutizione.

                Le conoscenze attuali riguardo l’assorbimento e la farmacocinetica degli oppioidi somministrati per via inalatoria sono limitate ( vi sono alcuni studi sulla morfina e sul suo metabolita morfina –6 glucuronide ) e non ne permettono l’utilizzo in un protocollo analgesico.

 

 

 

Infine, nella tabella 6 vengono riportate le indicazioni alle diverse vie di somministrazione, alternative a quella orale e intramuscolare, in alcune situazioni cliniche

 

 


Tabella 6

 

R

S.L.

B

T.D.

S.C.

E.V.

SP.

I

Vomito

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

Occlusione intestinale

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

Disfagia

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

Disturbi cognitivi

+ +

0

0

+ +

+

+ +

0

0

Coma

+ +

0

0

+ +

+ +

+ +

0

0

Diarrea

0

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

Colostomia

0

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

Emorroidi e ragadi anali

0

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

+ +

Turbe della coagulazione

+ +

+ +

+ +

+ +

0

+ +

0

+ +

Immunosoppressione grave

+ +

+ +

+ +

+ +

0

+ +

0

+ +

Edema generalizzato

+ +

+ +

+ +

0

+ +

+ +

+ +

+ +

Frequenti modifiche di posologia

+ +

+ +

+ +

0

+ +

+ +

0

+ +

Initial titration

+

+ +

+ +

0

+ +

+ +

+ +

+ +

Dolore incidente

+ +

+ +

+ +

0

+ +

+ +

+ +

+ +

Legenda:  R = rettale;   S.L. = sublinguale;   B = mucosa orale;   T.D. = transdermica;

               S.C. = sottocute;   E.V. = endovena;   SP. = spinale;   I = inalatoria

(Patt R. – Cancer Pain – Philadelphia, 1993)